Intervista con Eugenio Weidmann che da 30 anni gestisce lo zoo di Oria
marted́ 17 novembre 2009

Eugenio Weidmann

Eugenio Weidmann

(di Marco D’Errico) “Per occuparsi degli animali bisogna essere pronti a una vita di sacrifici e di duro lavoro. È indispensabile sviluppare una particolare sensibilità utile a conoscerne il carattere, le abitudini, le esigenze”.

Dice Eugenio Weidmann, che da trent’anni gestisce insieme alla sua famiglia, il noto giardino zoologico di Oria presso il Santuario di San Cosimo. L’uomo, di origini svizzere, è un ex domatore, con alle spalle una vita di esperienza maturata con molte specie di animali, in particolare leoni e tigri. Anche la moglie, Edith Schickler proviene dal mondo del circo, e la sua passione è sempre stata per i cavalli.

 ”A dodici anni mio padre mi ha nominato capo stalla – racconta –, avevamo un grande circo e come mio marito sono cresciuta a stretto contatto con molti animali che ho imparato nel corso del tempo ad amare”. Il famoso giardino zoologico di Oria nasce nel ’64 dall’iniziativa del Vescovo Semeraro. Attualmente, come spiega il responsabile, ospita molte specie di animali: canguri, cammelli, coccodrilli, ippopotami, mufloni, scimmie, serpenti, molti volatili, e gli immancabili felini, i leoni e le tigri. “Non ci occupiamo solo di accudire gli animali – spiega Weidmann – ma di conoscerne bene il carattere.

In particolare con i felini il rapporto richiede molta sensibilità e attenzione: non si tratta solo di dargli da mangiare, bisogna guadagnarsi la loro fiducia. In molti anni di esperienza sono riuscito a stabilire un rapporto di amicizia solo con una tigre, che si lascia accarezzare, pur non essendo stata mai addestrata. Questi grandi felini sono parenti del nostro gatto domestico, hanno caratteri simili, la stessa imprevedibilità, se si riesce a conquistarsi la loro confidenza, il gioco è fatto. Naturalmente sono necessari anni, e bisogna prestare molta attenzione: una zampata di una tigre potrebbe essere letale.

 L’animale percepisce gli stati d’animo di chi conosce. Manifesta invece un certo nervosismo nei confronti degli estranei che potrebbe improvvisamente attaccare, parliamo naturalmente di situazioni di vicinanza e senza alcuna protezione. I visitatori dello zoo possono stare tranquilli: tutti gli animali potenzialmente pericolosi sono protetti da recinzioni a norma. Sono garantite le massime condizioni di sicurezza”.

da mesagnesera


Eugene Weidmann è stato un grandissimo domatore e lo ricordiamo nei più importanti circhi d'Europa negli anni '50, '60 e '70.

In Italia ha lavorato con il Circo del Messico di Enis Togni, nel 1971, e al circo di Oscar Togni, alla fine degli anni '60.

Tra i suoi numeri più famosi quello con leopardi, leoni, tigri, orsi bruni e orsi polari, animali di Knie, che lo vide nei maggiori complessi d'Europa.

Il 'domatore in guanti bianchi'!

Ecco un'immagine.