Il parere del Presidente dell’Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni sul decreto 2287-bis |
marted́ 25 aprile 2017 | |
Altra tappa del percorso intrapreso di analisi da fuori e dentro della realtà circense italiana in riferimento al DDL 2287 bis sulla dismissione degli animali dai circhi ( ne ho parlato qui http://www.wuoow.com/circhi-animali-e-animalisti-una-verita-troppe-bugie/ e qui http://www.wuoow.com/il-dottor-riccardo-mancini-medico-veterinario-di-animali-molto-speciali/ molto chiaramente), di tale realtà oggi ho avuto il piacere di parlare con qualcuno che proprio grazie alla carica che ricopre da anni conosce bene per forza di cose: il Presidente dell’ Ente Nazionale Circhi, incarico che riveste dall’inizio del 2011, il Dottor Antonio Buccioni. Entriamo immediatamente nel vivo della conversazione: “E’ evidente che immaginare un circo italiano senza la presenza degli animali non può non destare una preoccupazione in ordine alla sua sostenibilità e sopravvivenza. Volendo fare una premessa di carattere storico se guardiamo a qualche anno fa possiamo dire che a partire dall’ultimo venticinquennio del secolo scorso circa, parliamo della realtà italiana, il mondo della comunicazione e dello spettacolo in generale sono stati rivoluzionati dalla esplosione di quello che si può definire lo spettacolo domestico con delle motivazioni e ragioni a mio avviso serie e profonde, in pratica allo scopo di allontanare le persone tra loro, dai luoghi di aggregazione, dalle strade per chiuderli il più possibile all’interno delle mura di casa. Questo mutamento sociale ha avuto delle conseguenze epocali e nello specifico del Circo la sua resistenza ha obiettivamente del miracoloso“. Ci dice il Presidente Buccioni, parlando di cifre e prendendo come termine di paragone un settore che fa parte anch’esso dello spettacolo, ” L’industria cinematografica ha perduto la maggior parte dei suoi spettatori rispetto agli anni ’60-’70, periodo in cui venivano strappati annualmente circa seicento milioni di biglietti (cifra tra l’altro sottostimata) mentre oggi il settore festeggia quando si raggiungono i cento milioni di tagliandi. Per quanto riguarda l’argomento animali, il Presidente Buccioni dichiara che la sua posizione più radicale non potrebbe essere: “L’Ente Nazionale Circhi è per una regolamentazione della presenza, se possibile ancora più rigorosa di quella esistente, degli animali nei circhi al fine di evitarne una acritica e ideologica eliminazione. Detto questo nell’ipotesi di una presa di posizione definitiva da parte della Repubblica, essendo assolutamente convinti dati alla mano che nessuno sia in grado di tenere gli esemplari meglio della categoria circense, e storicamente parlando in particolare non certo i soggetti che la realtà italiana esprime oggi, l’ENC sarà intenzionato, supportato dalla stragrande maggioranza delle strutture, ad indicare la via dell’esilio proprio perché consegnare gli animali sarebbe una resa incondizionata, che la categoria non merita. Tutto ciò allo scopo di evitare le fantasie e gli interessi di quanti vorrebbero fare incetta dei nostri amici non umani”, affermando che per lui la detenzione degli esemplari all’interno di strutture non circensi rimarrà un sogno irrealizzato. “Quando vengono a scendere sotto la soglia della tranquillità i margini di democrazia e pluralismo, è già successo per altre categorie, la dignità impone delle scelte forti ma che si confacciano alla natura di chi opera come i circensi in un ambito che non è possibile sfigurare, stravolgere alla base come sembra si voglia fare”. Ciò che al momento in Italia manca nei confronti del Circo, ci dice il Presidente, è una forma di rispetto e considerazione artistica; “Io mi auguro che il Circo Italiano non si arrrenda ad una eventuale dittatura del pensiero unico che non ci si pieghi a questo periodo, perché tale è e in quanto tale destinato a finire come a finire è destinata ogni forma di dittatura, di oscurantismo culturale e socio-culturale“. Meglio l’esilio in nazioni come la Spagna o la penisola balcanica ad esempio, in cui la professione del circense è apprezzata per ciò che vale davvero e in cui lo ricordiamo operano già strutture italiane. Per ciò che riguarda il punto di vista del pubblico prosegue il Presidente, “Coloro che non si interessano al mondo del Circo non si renderanno conto dei cambiamenti causati da una legge che costringa all’eliminazione degli animali, in pratica per chi non lo apprezza e non lo condivide così com’è probabilmente nulla cambierà, al contrario coloro che lo frequentano proprio per la presenza di questi ultimi sicuramente non potranno gradire un cambiamento radicale. di Paolo Imperatori da wuoow
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