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Fabio Montico: 'Si può fare un Festival lontano da stratagemmi e furberie?' PDF Stampa E-mail
giovedì 23 luglio 2015

Annotazioni in riferimento a quanto riportato nel decreto rep. 738 del 09/07/2015 di codesto Ministero (approvazione progetti artistici ed assegnazione contributi).

 

 

ASSOCIAZIONE CULTURALE “GIULIO MONTICO”

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIRCO – CITTÀ DI LATINA”



Alla cortese attenzione del Direttore Generale per lo Spettacolo dal Vivo

presso il Ministero per i Beni e le attività Culturali e il Turismo

Dott. Salvatore Nastasi

e, per conoscenza,

alla Dirigente, Dott.ssa Donatella Ferrante

ed al Coordinatore, Dott. Pierluigi Canali

ed ai Signori membri della Commissione Consultiva Circhi e Spettacolo Viaggiante.

 

Latina, Mercoledì 15 Luglio 2015


OGGETTO: annotazioni in riferimento a quanto riportato nel decreto rep. 738 del 09/07/2015 di codesto Ministero (approvazione progetti artistici ed assegnazione contributi).


Il sottoscritto Fabio Montico, nella qualità di Presidente dell’Associazione Culturale “Giulio Montico”, all’indomani della pubblicazione del Decreto in oggetto, desidera porgere alla Loro attenzione alcune riflessioni.


Codesto Ministero, pur nella complessità della situazione economica generale del Paese, che in modo assai consistente si riverbera nell’ambito culturale, continua a garantire sostegno economico sia al Circo, inteso quale attività produttiva, educativa e sociale sia alle manifestazioni che, non essendo ascrivibili ad attività di aziende, puntano esclusivamente alla promozione del Circo e della sua antica tradizione in Europa e nel mondo. In tal senso, anche l’imminente diciassettesima edizione del “Festival Internazionale del Circo – Città di Latina”, che si terrà dal 15 al 19 Ottobre prossimi, potrà svolgersi sia pure nelle ristrettezze contingenti. In primis, pertanto, va al Ministero l’apprezzamento, personale e di quanti collaborano alla realizzazione di questo ambizioso progetto culturale, per aver confermato la propria fiducia nei confronti di un Festival che, per la credibilità e l’autorevolezza fin qui maturate a livello internazionale, si appresta a divenire, anche nella sua denominazione, il Festival Internazionale del Circo d’Italia.


Appare qui fondamentale, ribadire quanto già più volte precisato: il Festival è il risultato di impagabili sforzi profusi da un gruppo di persone, ciascuno professionista impegnato nel proprio settore, che qui si ritrovano accomunati dalla passione per il Circo e dalla volontà di promuoverne le tante implicazioni artistiche e culturali: non è un caso se intorno all’evento competitivo siano nati tanti eventi ed attività collaterali dalle più svariate implicazioni: si pensi alle mostre di pittura, scultura e fotografia circense, al “caffè letterario”, ai progetti di accoglienza di tirocinanti universitari, ai servizi di accoglienza dei diversamente abili, ai servizi di assistenza pastorale; il tutto all’insegna della multiculturalità e della multi religiosità… Scopo unico è quello di promuovere, ovvero di favorire, la conoscenza della cultura circense nel mondo, anche attraverso i nuovi mezzi della comunicazione, andando così ad intercettare un pubblico sempre più ampio.


Per contro, appare irrinunciabile osservare che il contributo assegnato alla scrivente Associazione appare ridotto rispetto a quello dello scorso anno. La riduzione dell’importo che ci viene riconosciuto consegue alla applicazione di un algoritmo che, solo da quest’anno, è stato introdotto come elemento imprescindibile all’interno della domanda che ciascuna realtà dello spettacolo dal vivo ha avanzato a codesto Ministero per accedere ai fondi del FUS. Prima che tale algoritmo fosse applicato avevamo registrato ogni anno un piccolo ma pur continuo incremento dell’ammontare dei contributi che ci venivano riconosciuti; circostanza da noi interpretata come segnale di apprezzamento da parte del Ministero nei confronti degli sforzi da noi intrapresi e della qualità artistica di quanto prodotto. L’odierna riduzione, pertanto, ci pone nella condizione di domandarci se l’algoritmo applicato sia efficace ed atto a misurare e ponderare in modo realistico necessità ed opportunità. Siamo certi, infatti, che all’adozione di uno strumento di valutazione debba seguire una riflessione atta a perfezionarne i “settaggi”. Questo soprattutto quando gli esiti prodotti, se comparati fra loro, possano apparire distonici. In tal modo il modello utilizzato potrà essere “affinato” e reso quanto più possibile adeguato ed efficace. Riteniamo, infatti, che la principale criticità del nuovo sistema adottato sia quella di doverci attribuire una connotazione, quella di “azienda”, nella quale, per la natura della nostra Associazione, non possiamo riconoscerci. Al nostro interno non vi sono dipendenti, né personale assunto, ma, come detto, solo operatori che hanno scelto di concorrere volontariamente alla promozione della cultura circense. Pertanto, fermo restando che conveniamo circa la bontà e l’importanza che codesto Ministero accordi il proprio contributo alle aziende che fanno della produzione circense la propria sacrosanta attività, intendiamo qui ribadire, come fatto tante altre volte, che la scrivente Associazione Culturale né assume, né forma personale, ma piuttosto coordina, a mò di direttore d’orchestra, quanti convengono a Latina animati dalla comune passione al solo scopo di promuovere la cultura circense, divulgare il nome dell’Italia nel mondo, avvicinare sempre più persone al mondo del Circo, stabilire sinergie tra differenti forme di cultura, operare confronti con altre forme di espressione culturale, intercettare forme innovative dello spettacolo… Duole ancora di più dover qui richiamare l’attenzione sulla necessità che, a questo punto, appaia irrinunciabile: vorremmo che fosse scongiurato il rischio di “derive” che potrebbero essere applicate allo scopo di far “fruttare” il nuovo sistema di valutazione adottato da codesto Ministero; facciamo un esempio paradossale ma utile a meglio esprimere il nostro pensiero: se il nuovo sistema di valutazione assegna un peso notevole al numero di persone assunte o al numero delle repliche, ed un peso più modesto a quanto concorra ad innalzare la qualità artistica del progetto, parrebbe più conveniente assumere un congruo numero di persone per pochi giorni e prolungare l’evento piuttosto che impegnarsi quotidianamente nella ricerca di artisti e performance che, da ogni continente, possano essere presentate all’interno di un Festival allo scopo di meglio promuovere il Circo nel mondo. La “deriva” a quel punto inevitabile sarebbe una progressiva diminuzione degli standard qualitativi conseguiti. E questo, per una manifestazione come la nostra, ad oggi considerata tra le più importanti al mondo, parrebbe a dir poco paradossale. Di fatto a partire dal padre di tutti i Festival di Circo nel mondo, quello di Monte-Carlo, così tutti i più importanti e accreditati Festival del mondo (Demain, Wquiao, Whuan, Mosca, Budapest e molti altri) si svolgono nell’arco di 4-5 giorni (con l’alternarsi dei due programmi diversi di giorno in giorno alla presenza di una Giuria ed una finale all’ultimo giorno).


Tuttavia, se le indicazioni ministeriali saranno confermate, saremo pronti a prenderne atto rimanendo nella posizione di chi, nel rispetto della propria integrità morale e professionale, nel solco della trasparenza che da sempre ha caratterizzato il nostro impegno, ben lungi da stratagemmi e furberie, non sarebbe capace di riconoscersi in un contesto connotato da una forzosa regressione qualitativa e dell’efficacia promozionale.


Tale mia comunicazione, evidentemente segnata da una certa amarezza, sia intesa quale missiva puramente interlocutoria, nell’ottica di proseguire sulla strada del dialogo proficuo e del costruttivo confronto.


Con viva cordialità.


Fabio Montico

Presidente Associazione Culturale “Giulio Montico”








 
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