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Raduno vivace all'insegna del confronto |
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giovedì 28 febbraio 2002 |
Un convegno ricco di ospiti di prestigio e un’assemblea partecipata hanno caratterizzato l’incontro annuale del Club Amici del Circo svoltosi a Roma, presso la sede dell’Agis e il Florilegio.
Crediamo che vivace - nel senso più positivo dei termine - sia l'aggettivo giusto per definire il raduno annuale del C.A.de.C. svoltosi a Roma lo scorso 12 gennaio. Come già illustrato, numerose difficoltà oggettive hanno reso l'organizzazione logistica dell'incontro non propriamente felice ma nonostante ciò le presenze dei soci non sono state inferiori a quelle degli ultimi anni. Tra l'altro, per chi è giunto a Roma già il venerdì precedente - circa una quindicina di Amici - si è prospettata la ghiotta possibilità di recarsi al "Golden Circus" dove Liana Orfei e Paolo Pristipino hanno fatto gli onori di casa riservando al C.A.de.C. una squisita accoglienza. Della buona qualità dello spettacolo della diciottesima edizione del gala romano parleremo nel prossimo numero della rivista. Anche l'ultimo raduno annuale ha seguito la strada tracciata già due anni orsono, coniugando il momento di aggregazione associativa con quello volto a dare rilievo alle tematiche d'attualità del mondo circense. Per quel che riguarda quest'ultimo aspetto, dopo aver posto l'attenzione ai linguaggi del cosiddetto "nuovo circo" nel 2000 e alle scuole di formazione artistica lo scorso anno, per il 2002 si è scelto di occuparsi del "Circo come impresa: la realtà italiana a confronto con quelle europee e statunitensi": il dibattito, come annunciato, si è svolto presso la prestigiosa sede della Presidenza nazionale dell'A.G.I.S. e ha visto la graditissima partecipazione di diversi ospiti di prestigio oltre a quella del Presidente dell'E.N.C., Egidio Palmiri, che ancora una volta non ha voluto mancare all'appuntamento con gli Amici del Circo. Le relazioni programmate sono state affidate a Raffaele De Ritis e a Livio Togni: il primo, grazie anche alle sue esperienze sul campo, ha descritto i tratti salienti delle realtà del mercato statunitense dove programmazione con largo anticipo e centralità del marketing fanno sì che le principali imprese circensi nulla abbiano da invidiare alle altre realtà dello show businness.L’esempio guida in Europa, invece, è quello della Francia dove le attenzioni dello stato per l'arte circense hanno favorito una rinascita generalizzata in cui il linguaggio della tradizione e quello dell'innovazione hanno tratto reciprocamente linfa vitale. Livio Togni, per contro, ha messo il dito nella piaga illustrando brevemente le problematiche quotidiane cui va incontro un circo nel nostro paese: la difficoltà nel reperimento di aree adeguate è il problema di sempre ma è soprattutto l'atteggiamento complessivo delle amministrazioni locali - che vedono il circo come un fastidio da limitare al minimo - a costituire il tratto dominante del rapporto tra le imprese di spettacolo circense e le istituzioni politico-sociali profondamente disaffezionate, disattente, spesso quasi ostili nei confronti delle arti della pista. Da questo quadro emerge quella precarietà di fondo che caratterizza l'attività degli imprenditori italiani del settore, costretti gioco forza ad una programmazione di raggio assai limitato. Il Comm. Palmiri ha aperto la serie degli interventi ricordando anche le colpe degli operatori della categoria che nel tempo hanno depauperato il patrimonio di simpatia di cui godeva il mondo del circo nell'opinione pubblica: la ricetta per uscire dall'impasse non potrà essere che quella basata sul rispetto delle regole, sulla qualità degli spettacoli proposti, sulla professionalità. Un progetto di legge riguardante le arti circensi non potrà non tener conto di tali elementi. Liana Orfei e Paolo Pristipino hanno dimostrato la loro disponibilità raggiungendo l'A.G.I.S. per il convegno. La protagonista delle indimenticate stagioni del "Circorama" e del "Circo delle mille e una notte" ha ricordato come le grandi produzioni circensi italiane degli anni sessanta e settanta oggi non siano più riproponibili, sottolineando poi la questione dell'abuso del nome "Orfei" da parte di molti complessi italiani. Antonio Buccioni, infine, quale vicepresidente dell'A.G.I.S. e dell'E.N.C., ha posto l'accento sull'avvenuto taglio della quota del Fondo Unico dello Spettacolo riservata al circo nello scorso esercizio finanziario, nonché sulla mancata considerazione delle istanze della categoria che pareva aver caratterizzato qualche compagine governativa precedente.Non sono mancati all'incontro Fabio e Fabrizio Montico, organizzatori assieme al padre Giulio del Festival del Circo "Città di Latina". Al termine del dibattito a più voci i soci si sono trasferiti presso il Florilegio di Darix Togni" in piazzale Clodio per l'assemblea annuale insieme al prof. Mario Verdone arrivato nel frattempo e che con la sua celebre verve ha salutato tutti i convenuti. Chi scrive, nella sua qualità di presidente, ha brevemente relazionato gli Amici - cui si erano aggiunti gli ultimi soci provenienti dal Sud - sull'attività del C.A.de.C. nel corso dell'anno appena trascorso, nonché sugli esiti della riunione del Direttivo svoltasi il pomeriggio precedente. Le linee guida della nostra associazione devono continuare ad essere quelle dell'incremento degli iscritti, operazione di per sé non impegnativa se solo si pensa al bacino d'utenza degli interessati alle arti circensi (certo assai più numeroso degli associati al Club) e della valorizzazione del momento associativo unitamente a quello del confronto culturale. Allo scopo di favorire la partecipazione dei soci ai raduni si è deciso - nei limiti del possibile - di spostare la data abituale approfittando dell'appuntamento del Festival "Città di Latina", della disponibilità degli organizzatori - la famiglia Montico - e, da non sottovalutare, le ottime convenzioni alberghiere offerte. Coloro che hanno avuto l’opportunità di intervenire alla scorsa edizione della rassegna possono ricordare con molto piacere, tra le altre cose, l'eccellente atmosfera complessiva della manifestazione. Il prossimo appuntamento coi circo a Latina è previsto per la metà di novembre e faremo in modo di organizzare per tempo l'incontro. Tra gli argomenti toccati nel corso della relazione va segnalata la ritrovata - seppur solo in fieri - visibilità del C.A.de.C. che è stato presente in forma praticamente ufficiale sia alla Festa del Circo contemporaneo di Brescia che alla Biennale di Venezia, dove la sezione DanzaMusicateatro ha dedicato alle espressioni della pista e della scena l'edizione 2001. A questo proposito i soci sono stati invitati a ri trovarsi anche informalmente sia in occasione della kermesse bresciana di luglio che a Cesenatico per l'eventuale prossimo saggio dell'Accademia cogliendo l'opportunità per recarsi anche al parco Fiabilandia di Rimini. Infine, si è toccato lo sgradevole argomento del ritocco in alto, in modo anche percentualmente deciso, delle quote di iscrizione stante le angustie finanziarie in cui versa il Club: non è certo difficile comprendere come un'associazione necessiti di un minimo di margine di manovra economico per poter realizzare le proprie iniziative, fossero anche le più semplici ed ordinarie. Il dibattito seguito è stato sicuramente più animato del solito - e questo è certo un segno più che positivo - e gli interventi degli associati sono stati volti ad evidenziare la necessità di organizzare raduni il più possibile compatibili con le esigenze di tutti, di avere più contatti nel corso dell'anno con la segreteria, di conoscere costantemente il numero ed i nominativi degli iscritti, di ricevere il bilancio in tempo per l''assemblea oltre che - ovviamente - contenere per quanto possibile gli aumenti delle quote. Nel ringraziare il Presidente Egidio Palmiri per la sua costante presenza al nostro fianco, l'A.G.I.S. per averci messo a disposizione l'elegante sala riunioni della Presidenza, la famiglia Togni nonchè Livio in particolare (che ha posticipato la sua partenza per il Festival di Budapest al pomeriggio per poter essere presente all'incontro), Liana Orfei e Paolo Pristipino, Antonio Buccioni, la famiglia Montico, Mario Verdone per la disponibilità manifestata, crediamo di poter dire che - pur nelle difficoltà - si è trattato di un incontro che ha segnato un ulteriore passo in avanti sulla strada iniziata qualche anno: una strada da percorrere per avere un C.A.de.C. migliore, più adeguato ai tempi e, magari, anche più utile agli operatori del settore. Starà all'impegno di tutti far sì che il percorso sia effettivamente proficuo. di Francesco Mocellin da ”Circo”, Febbraio 2002 |
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