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Dietro il flop di Estate al Circo non c'è la sensibilità animalista degli italiani PDF Stampa E-mail
sabato 16 luglio 2011
Anzi, è dimostrato che solo il circo con animali fa ascolti in Tv. Il prof. Alessandro Serena interviene su www.circo.it e spiega i motivi della chiusura anticipata del programma di Rai3.
Verona, 16/07/2011 (informazione.it - comunicati stampa) "Dire che il programma Estate al Circo ha chiuso perché gli spettatori non amano il circo con gli animali significa quantomeno fare un’analisi molto superficiale. Bisognerebbe andare un po’ più in profondità e dotarsi di adeguati strumenti di analisi". E' quanto scrive il prof. Alessandro Serena, professore di Storia dello spettacolo circense e di strada dell’Università di Milano, sul portale di informazione del circo italiano: www.circo.it.

"Non si tratta di affrontare la questione animali sì, animali no. Chi scrive si occupa da anni anche di circo senza animali, ma ha pure collaborato come direttore artistico alla serie in questione e ad altri programmi televisivi, quindi può forse fare luce su alcuni aspetti poco noti ai non addetti ai lavori". Anzi, sostiene l'esperto, quando la Rai ha realizzato un programma di circo senza animali esotici, non è stata premiata: "Rai3 ha una coscienza animalista e vanta programmi come "Alle falde del Kilimangiaro" decisamente schierati, quindi in passato si è posta spesso il problema. E lo ha affrontato cercando di produrre puntate di circo senza animali. Il risultato è sempre stato deludente e comunque al di sotto della media di tutta la serie. Persino gli speciali dedicati al Cirque du Soleil (voluti e curati dal sottoscritto con l’allora responsabile della serie Annamaria Catricalà) sono stati visti da meno spettatori di quanti non guardassero quelli dedicati al circo classico. In particolare la serie Circo Massimo prese forma nel 2000, sotto forma di miniserie da quattro puntate, grazie all’iniziativa del produttore Marco Zita, il quale, sin da subito, sensibile alle istanze dei movimenti animalisti, decise di dedicare una serata speciale ai numeri senza animali, distinguendola dalle altre tre ed ottenendo il sostegno di numerose associazioni animaliste e di Monica Cirinnà, allora responsabile dei diritti degli animali per il Comune di Roma. L’esperimento non funzionò e la puntata “speciale” si rivelò essere la meno seguita".
Ma, aggiunge Serena, "c’è di più. Si possono verificare gli andamenti dell’audience per ogni singola puntata. In viale Mazzini sono disponibili gli ascolti minuto per minuto che sono stati anche diligentemente ordinati in studi universitari (Daniele Giovanardi, Il circo in tv. Circo Massimo, format e risultati, AA 2009/2010, Università degli Studi di Milano). Bene, le esibizioni con animali, insieme a quelle di comici e giocolieri, sono fra le più seguite. Mentre è stato riscontrato che ogni concessione al varietà televisivo o ad eccessi di testo nelle presentazioni sono mortiferi per gli ascolti. Evidentemente gli appassionati di circo vogliono quello e basta. Di conseguenza gli autori prediligono di solito iniziare con un bel numero di belve o di elefanti, proprio perché certi che potranno contare su una partenza con molti spettatori".
Perché Estate al Circo edizione 2011 ha allora chiuso i battenti anticipatamente? "I motivi di un successo o insuccesso di un programma sono complessi ed intrecciati tra loro: la contro programmazione, gli orari, la struttura del programma, e soprattutto il ritmo e la qualità dello stesso", risponde il docente. "La serie Estate al Circo, in effetti, dal punto di vista qualitativo ha avuto alti e bassi, spesso dovuti ad aspetti poco noti ma molto incisivi. Per esempio i lunghissimi tempi della Rai, di chiusura dei contratti, o i continui tagli al budget. Due variabili che impediscono ai produttori esterni a stringere a loro volta per tempo accordi con i numeri più importanti che siano di animali, di acrobati o di clown. Inoltre, ma questo forse è un parere personale, a non avere consulenti specifici del mondo del circo, con maggiore conoscenza del mercato, delle novità, dei giri degli artisti più importanti".

da informazione


Alessandro Serena ha sicuramente colto nel segno con la sua analisi. Molto precisa, dettagliata e, soprattutto, competente.

Anch'io vorrei dire due parole.

Il 28 giugno scorso mi sono sintonizzato su RAI3 per assistere alla prima puntata di 'Estate al Circo'.

Dopo 15 o 20 minuti ho cambiato canale!

Non ho visto in diretta nè la seconda, nè la terza serata. Le ho registrate e le ho viste poi... con calma.

Se  un 'consumatore' di circo, tradizionale (e non), con gli animali e tutti gli altri elementi più classici di questo grande spettacolo, decide di dedicarsi al cane Rex, della serie italiana, ci sarà un motivo?

Il motivo è che ti annoia di meno!

Se un prodotto è soporifero, pieno di copia e incolla, senza ritmo, insomma, loffio (moscio per chi non avesse compreso), senza il senso dello spettacolo vero e proprio come si fa a pretendere di avere ascolti alti?

Il Festival di Montecarlo porta a casa percentuali ottime intorno al 13% di share, ma lo spettacolo, forse, è di qualità un pochino (ma poco poco eh!) più alta.

Senza aspettarci livelli da Festival di Montecarlo bisognerebbe guardare di più al livello dello spettacolo proposto.

Che poi sia un problema di budget o di risparmio da parte di chi lo mette in piedi, poco importa. Il risultato è questo.

Ed è la prima volta che succede.

Bene. Facciamo spettacoli di qualità sempre più bassa e diamo un argomento in più agli animalisti che gongolano perchè la serie viene interrotta.

Bravi. Ottimo lavoro. Magari ripensateci e ritornate a formule di qualche anno fa quando la serie funzionava. E Bene, anche!

Flavio     

P.S.: senza nulla togliere ad alcuni numeri proposti dal Circo di Mosca dei Rossante e qualche altro...ma poi?       

Un'ultima cosa. Grazie ad un amico ho potuto vedere lo stesso programma proposto alla tv svizzera, che lo ha trasmesso durante le ultime festività natalizie. Ma non era il programma che abbiamo visto noi! Se vogliamo allungare il brodo con l'acqua per farlo durare di più facciamo pure, ma il sapore cambia!!!  

 
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