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Michael, un giocoliere goriziano al circo Bellucci-Medini PDF Stampa E-mail
lunedì 08 novembre 2010

LA CARRIERA CIRCENSE DEL GIOVANE VANACORE
Ha lasciato la pizzeria di famiglia per il tendone: il suo show in questi giorni fa tappa alla Casa Rossa
GORIZIA Il suo destino forse era già lì, nell’alchimia culinaria, sapientemente camuffato tra gli ingredienti della “Mazzola”, la pizza bocconcini di mozzarella e pomodorini che tanti anni prima suo padre Antonio inventò per il segretario di Moira Orfei, cliente fedelissimo del ristorante di famiglia. Una prelibatezza che fece scuola a Gorizia, tanto da essere riprodotta (nome compreso e alla faccia del copyright) in tutti gli altri locali della città.
Allora non sapeva, Michael Vanacore, quanto quella creazione gastronomica, primo fugace contatto con il luccicante mondo  circense, avrebbe costituito un ideale ponte verso il suo futuro. Oggi infatti Michael, goriziano di Sant’Anna, diplomato all’Alberghiero di Cividale, ha 18 anni e, a differenza di tanti coetanei che si trastullano tra Facebook e telefonino, è diventato un giocoliere. Un mago delle clave. Un abile incantatore con palline e cerchietti.
A giugno ha preso una decisione di assoluta controtendenza: ha fatto fagotto e, appena diventato maggiorenne, ha salutato mamma Majda e papà Antonio, notissimi titolari di pizzeria, ed è salito sulla carovana della famiglia Bellucci-Medini, tra le più antiche nel panorama circense. In questi giorni il suo tendone, reduce da una lunga tournée europea, ha appena piantato i picchetti sul piazzale di Casa Rossa, dove dal 12 al 15 novembre verrà proposto al pubblico lo spettacolo dei “Pirati”, nuovo show “Acquatico” con professionisti acrobati-teatranti. E Michael, che per qualche giorno potrà così riabbracciare la famiglia, sarà uno dei suoi protagonisti.
«Ho iniziato due anni fa - racconta -, quasi per scherzo, palleggiando per qualche secondo due palline. Oggi ne maneggio agilmente cinque ed eseguo un numero che dura ben quattro minuti e mezzo». Per i profani, si sappia che al circo il sincronismo è tutto: nell’arco di brevi istanti si consumano numeri pirotecnici che lasciano col fiato sospeso mezza platea. «È un lavoro che mi dà tante soddisfazioni - spiega - si vendono un sacco di posti diversi, incontri nuove persone, ogni giorno non è mai uguale a quello precedente.
E poi c’è il riscontro del pubblico: un entusiasmo incontenibile. Per non parlare dei bambini ». «Mi alleno per due ore al giorno – riferisce Michael - eseguo le prove, svolgo gli incarichi che mi vengono assegnati e quando siamo in scena faccio due spettacoli al dì. Ho una mia stanza in una roulotte e percepisco un mio compenso, che varia a seconda dei successi dello spettacolo ma che comunque mi è sufficiente. È una vita piena: la seguirò per qualche anno, prima di tornare definitivamente alla vita normale, a svolgere il lavoro per il quale ho studiato». E prendere magari il timone della pizzeria di famiglia, dove in questi giorni Michael pranza assieme ai suoi amici. Un po’ come, anni prima, fecero gli artisti di Moira Orfei: il segretario della chiomata star, Mazzola, amava così tanto un particolare mix di ingredienti che, come si diceva, una pizza prese perfino il suo nome.
da Il Piccolo di Trieste (inviato da Emanuele Pollicardi
 
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