
"È arrivata un giorno a Buzet-sur-Tarn con alcuni animali tra cui delle belve. Conoscendo la sua notorietà, il direttore dello zoo gli aveva chiesto di occuparsi di questo parco zoologico", ricorda Joël Fauré.
In questa primavera 1973, il futuro scrittore e funzionario del Ministero della Giustizia ha 11 anni. L'irruzione di Jeannette Mac Donald nel suo universo "è una rivelazione", dice. "I miei genitori ed io vivevamo vicino al parco zoologico. Eravamo abituati più ai muggiti delle mucche che ai ruggiti dei leoni. Jeannette finisce là dopo che il suo circo, di cui era una delle vedettes, bruciò accidentalmente ad Algeri. Avrà molte difficoltà a Buzet", racconta. Diventato scrittore, Joël Fauré ha avuto voglia di raccontare lo storia di Jeannette Mac Donald, prima donna domatrice ad essere entrata in gabbia con dieci belve feroci. Figlia d'arte, nata in una famiglia di domatori, si era avvicinata a questo mestiere fin dall'età di sei anni con suo padre. Più tardi, il suo numero di addestramento gli permise di girare il mondo coi circhi Amar, Pinder e Bouglione. Diventata la sposa di Shérif Amar, aveva creato il suo proprio chapiteau. "Il mio libro vuole rendere innanzitutto omaggio a questa donna dal destino poco comune. Dopo aver terminato la sua vita nel 1999 in una casa di riposo di Grenade-sur-Garonne, Jeannette riposa a Bessières. Uno dei suoi amici che sapeva che era sola, gli ha aperto la tomba di famiglia. È una bella storia", sottolinea lo scrittore. "diceva che non portava rancore a Brigitte Bardot che l'aveva accusata di dare i suoi cani in pasto ai leoni! Lo zoo dove ha vissuto per più di venti anni in condizioni spartane, senza acqua corrente, né elettricità, è stato demolito". Mentre il piccolo comune di Buzet-sur-Tarn può annoverare oggi il nome di Jeannette Mac Donald tra quelli delle sue celebrità, Joël Fauré si è augurato che il suo libro sia "bello", completo e più dettagliato possibile. L'ha battezzato "Come un quadro feroce". da ladepeche |