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UN TENDONE DA DUEMILA POSTI, TRE PISTE, CENTOQUARANTOTTO CARRI E DUE TRENI SPECIALI PER ANIMALI E... PDF Stampa E-mail
martedì 30 dicembre 2008
Un tendone da duemila posti, tre piste, centoquarantotto carri e due treni speciali per animali e strutture. Fino alla fine di gennaio (salvo proroghe) sosterà a Napoli, al Magic World di Licola, l’American Circus, marchio di una delle grandi famiglie circensi italiane, i Togni. Giunto in Europa nel 1958, l’American Circus era inizialmente della società spagnola Feijo Castilla, prima di diventare nel 1976 proprietà della famiglia Togni e in particolare di Flavio, celebre domatore capace di vincere tre volte il Festival Internazionale del Circo di Montecarlo con i suoi elefanti.
È del 1989 invece l’incontro con Kenneth Feld, re americano degli spettacoli per famiglie - produttore di show come il Barnum & Bailey Circus, il Walt Disney World On Ice e Sigfrid & Roy Show che li contatta proponendo loro di essere tra le star dell’evento che celebrerà il 120mo anniversario del Circo Barnum. Nasce così la connotazione a stelle e strisce dello spettacolo che qui a Napoli arriva con il titolo «Bellissimo». Affollatissimo lo show nei giorni natalizi. Si comincia con «Il sogno che diventa realtà»: parata con la compagnia al completo, seguito dal numero dei cavalli e dei cammelli impegnati in contemporanea. Quindi ecco la Dajlan Acrobatic Troupe e i Drangon Fly, eccezionali gruppi cinesi di giocolieri e acrobati, vero fulcro dell’intero spettacolo con i loro numerosi interventi: da quello iniziale dei cappelli, a quello delle aste cinesi, fino all’altalena russa oscillante. Molto divertente il siparietto di Flavio e Jones con la Macchina comica, puntuali gli interventi del clown David Vassallo, che interagisce continuamente con il pubblico coinvolgendolo anche in prove musicali sui generis. Non mancano la parata dei pachidermi indiani cavalcati da ragazze-tigre, quella dei cavalli bianchi che invadono le tre piste, il quadro colorato dei ballerini di flamenco, amazzoni e cavalieri della Flamenco Family, e la statuaria bellezza american-teutonica di Sarah Houcke alle prese con uno spettacoloso esemplare di tigre bianca delle nevi, due reali del Bengala e anche due rare tigri rosa. Un numero di classe con l’inserimento di elementi di novità come il piccolo ascensore su cui salgono tigre e domatrice nel momento clou. Quindi il finale con gli acrobati dell’aria attaccati a enormi fasce bianche guidati da mister Derek e il saluto al pubblico con fuochi d’artificio. E un pizzico di poesia sui titoli di coda, con il clown che si strucca davanti allo specchio lasciando vedere la sua vera identità. st.pr.

da Il Mattino
 
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