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«Natale al circo», l'arte si sposa con la cultura PDF Stampa E-mail
domenica 28 dicembre 2008

GRAN GUARDIA. OGGI LE DUE ULTIME REPLICHE DI UNO SPETTACOLO INNOVATIVO E INTERESSANTE
Acrobazie, azione teatrale, danza e musica: con Togni, Totola e gli allievi dell'Accademia circense, il mix risulta vincente

Snobbato, passato di moda, confinato nei parcheggi delle periferie, il circo si riprende la sua rivincita. E cerca di riacquistare quella dignità culturale che aveva nella prima metà del ‘900 quand'era celebrato dai più importanti scrittori, poeti, pittori e musicisti. Lo fa mescolando l'arte raffinata di un artista doc come Andrea Togni a quella un po' acerba ma carica di passione degli allievi dell'Accademia d'arte circense di Verona.
Il risultato è Natale al circo, uno spettacolo che combina acrobazie con azione teatrale, danza e musica. Quello che oggi si congeda dalla Gran Guardia - le ultime repliche sono alle 16 e alle 18.30 - non è un circo qualsiasi. Niente più animali, niente tendoni né gabbie di fiere. Non una semplice concatenazione di "numeri da circo" ma un canovaccio, una drammaturgia e un tema: il sogno e l'immaginazione. Andrea Togni e Roberto Totola hanno usato una tecnica vecchia per creare una forma di racconto nuova in cui trovano spazio professionisti, allievi e bambini insieme.
A fare da collante tra un'esibizione e l'altra, infatti, una squadra di cinque giovanissimi che si esibiscono in salti acrobatici e in sketch comici conquistandosi la simpatia del pubblico che applaude con calore. L'obiettivo dello spettacolo, fortemente sostenuto dal presidente dell'Accademia circense, Egidio Palmiri, risulta chiaro e va oltre il semplice intrattenimento di un pubblico di adulti e piccini. Cerca di attirare l'attenzione su un settore "opaco" per rivelare, soprattutto ai giovani, quali siano i valori e le potenzialità del settore circense sia dal punto di vista artistico che da quello professionale. Niente di meglio, per capirlo, che osservare i numeri inediti degli allievi creati per l'occasione: non solo acrobazie e tecnica ma una coreografia studiata dove nulla è lasciato al caso e dove il gesto diventa narrazione teatrale. I professionisti, da parte loro, raccontano un'altra storia fatta con il nuovo e con il meglio della tradizione. Andrea Togni si esibisce in acrobazie mozzafiato che mostrano una nuova eleganza nel gesto, fatto più di pause che di azione.
Nella prefazione al Trattato sul funambolismo di Petit, Paul Auster scrive che «il buon funambolo si sforza di fare in modo che lo spettatore non percepisca il pericolo, lo distrae dal pensiero della morte. Lo fa così, semplicemente: con la bellezza del suo gesto sul filo». Ecco, è la bellezza che più di tutto distrae dall'impegno fisico delle esibizioni che hanno reso Togni famoso in tutto il mondo.
Roberto Totola con gli attori della compagnia Punto in Movimento, Marina Furlani, Solimano Pontarollo e Lachezar Yanchov, propongono invece nuovi numeri di recitazione che sono una somma piacevole di siparietti alla Stanlio e Olio, di espedienti di teatro di strada e di teatro.
Lo spettacolo è patrocinato dagli assessorati alla Cultura, alla Famiglia e turismo sociale del Comune.

Silvia Bernardi

da l'Arena

 

 
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