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La lettera di Livio Togni al Ministro Franceschini PDF Stampa E-mail
martedì 20 giugno 2017

 

Caro Dario,

sono Livio Togni, spero che ti ricorderai di me. Mi rivolgo a te perché in qualità di Ministro dei Beni Culturali sei tu in questo momento la personalità che ha voce in capitolo; ho saputo ora della tua decisione di non appoggiare l’emendamento a tutela della permanenza degli animali nei circhi durante la seduta che si terrà domani; spero che tu sia consapevole che questa presa di posizione non rappresenta nient’altro che una sciagura per gli animali dei circhi italiani, o almeno di quelli che non espatrieranno, lasciando per sempre questo paese così come si configura, ovvero in balia di fanatici ignoranti, sostenitori di ideologie scellerate che mettono l’animale al centro della società a tal punto da arrivare a screditare la ricerca medica - eppure costantemente corteggiati dai politici, che vivono nell’abbaglio che queste persone siano in gradi di spostare masse di voti.

Ma questi fanatici non saranno soddisfatti, una volta eliminati gli animali dai circhi (e di conseguenza, eliminato del tutto il circo come manifestazione culturale in Italia): perché se viene bandita la presenza degli animali nei circhi, dove i controlli sono continui, dove gli standard nel 90% dei casi sono ben al di sopra di quanto prescritto, dove avvengono ogni anno centinaia di nascite di animali esotici e autorità competenti come Forestale, Servizi di Sanità Pubblica Veterinaria, Carabinieri, Polizia, sono una presenza costante, allora con quale logica si potrà continuare a tollerare la presenza di allevamenti intensivi? Di industrie di pelletteria? Laboratori di sperimentazione sugli animali? Manifestazioni storiche, manifestazioni sportive, fiere, qualunque genere di avvenimento e commercio che contempli la presenza di animali vivi?

Alla ricerca di questo sostegno popolare dell’ultimo minuto, dando voce ogni volta ad istanze che vengono dalla pancia dei cittadini e non dalla testa, solo per assicurarsi quel pugnetto di voti in più, si arriverà prima o poi a conseguenze drastiche, e bandire gli animali dal circo sarebbe il primo passo verso quella direzione; la perdita definitiva del Circo tradizionale italiano, la fuga degli elementi che sopravviveranno, sarà solo la prima conseguenza drastica. Poi, verrà tutto il resto.

Abbi il coraggio di dire le cose come stanno, per risvegliare davvero l’interesse di chi vi deve votare; abbi il coraggio di prendere posizione verso gli aspetti preoccupanti dell’animalismo, invece di assecondarli, e di tutelare il diritto di chi con gli animali lavora, produce, fa spettacolo, mantenendo se stesso e i propri animali solo attraverso il lavoro e nient’altro; tieni bene in mente tutto ciò, perché questo è un nodo che verrà al pettine presto o tardi, e con o senza circo tradizionale in Italia.


Cordialmente, Livio Togni

 
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