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Un Circo di polemiche contro il governo PDF Stampa E-mail
mercoledì 03 maggio 2017

I circensi hanno riempito il Pantheon per difendere la categoria da attacchi e torti continui

 

Un ddl potrebbe togliere altri fondi e impedire l’uso di animali. Il grido d’allarme del presidente dell’Enc Buccioni: 'Un colpo mortale all’apparato. No ai divieti dettati da pregiudizi'

 

Un “Circo” di polemiche si abbatte contro il governo per via di quel disegno di legge, il 2287 bis, sulla dismissione degli animali da quei tendoni che da secoli strappano applausi e sorrisi a bambini e appassionati. E’ l’ultimo atto di quel massacro di una categoria, da parte delle istituzioni, che ha radici antichissime e lontane: sinistre. Un torto che ha portato il circo italiano a mobilitarsi su scala nazionale e a scendere in piazza per far sentire le proprie ragioni. Sostenuto dal presidente dell’Enc Antonio Buccioni, l’ultimo a volersi piegare a questi torti continui dettati anche e soprattutto dal troppo buonismo di politicanti e animalisti. E così centinaia di protagonisti di questo mondo caratterizzato anche da uomini volanti, giocolieri, contorsionisti e clown, hanno deciso di radunarsi a Roma per riempire il Pantheon e dar vita a una protesta, autorizzata e assolutamente pacifica, volta ad allontanare con forza lo spauracchio legato a quel ddl della discordia considerato davvero assurdo da chi tratta gli animali addirittura meglio dei propri figli.

Striscioni, fischietti e uno spettacolo che ha lasciato incantati i presenti, hanno accompagnato questo flash-mob che è proseguito anche in Senato. Con il numero uno dell’Enc sostenuto, tra gli altri, dal senatore Carlo Giovanardi e dall’ex parlamentare, critico d’arte e scrittore Vittorio Sgarbi, che s’è recato a Palazzo Madama per incontrare pezzi delle Istituzioni e porre l’accento su un provvedimento che può annientare completamente quello show che da sempre lascia estasiati grandi e piccoli.

Il Senato e l’esecutivo sono avvertiti: con l’ “eliminazione” degli animali dai tendoni il circo (molto probabilmente) sarà costretto a recitare il “de profundis”. Per colpa di chi in Italia ancora non è riuscito a capire che questa non è solo una meravigliosa e nobile arte, ma anche una cultura antichissima e rispettabilissima. Che accudisce e adora gli animali al contrario di tanti altri paesi mondiali che abbattono elefanti e tigri perché senza spazi necessari per sostenerli. E ancora: che strappa sorrisi ed emozioni, mostrando pure la relazione di fiducia esistente tra l’uomo e gli animali.

Il circo funziona nella stragrande maggioranza degli stati europei. Dalla Svizzera alla Germania passando per l’Austria, ma non in Italia. Eppure non ha nulla da nascondere e molto da raccontare. Nonostante i contributi sempre più irrisori da parte dello Stato, i costi di gestione elevatissimi (soprattutto in tempi di crisi, a livello economico e di spettatori) e un’immagine ridotta ai minimi termini anche da indagini della magistratura che si sono rivelate un mezzo flop. Caratterizzato da accuse ignobili e affronti durissimi da digerire. Come quello arrivato durante l’Esposizione universale di Milano, con le istituzioni che anziché premiare le nostre invidiabili eccellenze (dai Togni agli Orfei fino ad arrivare ai Medrano, tutti presenti in piazza oggi al Pantheon) le ha relegate in tribuna. Preferendo una realtà sicuramente grandiosa, il Cirque du Soleil, ma straniera (canadese). Che con il circo, quello vero, ha poco e niente da spartire. Tra musiche, luci e “numeri” molto più vicini al mondo dello spettacolo.

Esasperato, ma con nessuna voglia di arrendersi, il circo ha preso dunque d’assalto piazza della Rotonda (Roma) fino a far sentire la sua voce dentro al Senato. Con il grido d’allarme e di battaglia del presidente della categoria, Buccioni, che non può passare inosservato: “No ai divieti dettati da pregiudizi. Togliere gli animali dai tendoni significherebbe infliggere un colpo mortale anche e soprattutto a questi magnifici esemplari”. 

 

Federico Colosimo

da ilgiornaleditalia

 
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